Multe ai Medici: la Lorenzin unisce la categoria!

Multe ai Medici: la Lorenzin unisce la categoria!

 

Sì, è paradossale, ma il Ministro Lorenzin è riuscita là dove anni di fatiche non hanno dato frutto. La categoria (sindacati della dipendenza e della convenzionata, Federazione, società scientifiche…)  è finalmente compatta nell’affermare che il DM sull’appropriatezza è una boiata pazzesca! In effetti, snamimilano lo scorso 12 agosto dava già notizia che un decreto era in via di definizione e commentava tra i primi la pessima notizia. Circolava già la black list, ma non si sapeva ancora se le multe e i licenziamenti sarebbero entrati nel testo definitivo. Ora sappiamo che tutte le nostre più nere previsione si stanno purtroppo avverando. E la beffa più amara è che si vuole “vendere” questo decreto come un necessario contenimento alla dilagante e dispendiosa medicina difensiva! Insomma: lo Stato non risolve il problema della RC professionale medica, sono anni che giacciono in Parlamento disegni di Legge più o meno buoni, l’Italia, insieme al Messico e alla Polonia, è l’unico Paese al mondo dove un medico può andare in galera se sbaglia un atto professionale, e l’Esecutivo che fa? Se la prende con i medici stessi perché, per tutelarsi ed evitare ogni volta di vendere la casa per pagare le cause, prescrivono troppi esami!! Sarebbe un po’ come arrestare il poliziotto perché il ladro ha commesso un furto!… Comunque, qui di seguito trovate un’intervista di Maria Sorbi de ilGiornale  che, mi pare, fa bene il punto della situazione. Speriamo che la mobilitazione di TUTTI i Medici serva a qualcosa!

«Esami inutili? Decreto folle. Il medico sia libero di curare» Il presidente dei camici bianchi stronca il ministro Lorenzin e accusa la Regione: «Ad agosto ha imposto limiti alle risonanze». di Maria Sorbi

«Una follia». Roberto Carlo Rossi, presidente dell’ordine dei medici di Milano, non va per il sottile. E stronca su tutta la linea il decreto del ministro alla Salute Beatrice Lorenzin con cui vengono vietati esami e analisi inutili. Perché è una follia? «Perché il problema delle analisi inappropriate non si può risolvere con un decreto né con una black list di 208 esami definiti inutili». Quindi nemmeno con le multe ai medici? «Tanto meno con quelle. Non stiamo mica parlando di un’ordinanza emessa da un sindaco per mantenere l’ordine pubblico. Parliamo della salute dei cittadini». E parliamo anche della professionalità dei medici. «Appunto. È vergognoso che lo Stato scarichi addosso ai medici una responsabilità sua, la strada per affrontare il problema è sbagliata». Cosa dovrebbero fare i suoi colleghi? «Devono assolutamente tenersi stretta la loro libertà. Intendo la libertà di scegliere il percorso terapeutico ideale per il loro paziente». Altrimenti? «Altrimenti arriveremmo al paradosso. Basterà un computer per fare le diagnosi. In realtà i sintomi non sono gli stessi per tutti. Così come i farmaci non agiscono su tutti i pazienti allo stesso modo. Ognuno ha la sua storia». Il presidente della Lombardia Roberto Maroni dà la sua solidarietà ai medici e appoggia la vostra protesta contro il governo. Come può aiutarvi davvero la Regione? «Diciamo che ora Maroni ci appoggia. Ad agosto però ha anticipato la mossa della Lorenzin». In che senso? «Ha stabilito che vanno limitate le risonanze magnetiche e altri esami, come ad esempio alcuni marker tumorali, a meno che non ci sia già una diagnosi e un percorso di cura». Ora per i medici diventa più difficile formulare una diagnosi? «Eccome. Con le mani e con il fonendoscopio non si può fare più di un tot. Per forza servono esami, analisi e macchinari». Però, bisogna ammettere che tanti esami vengono prescritti inutilmente. I medici hanno paura delle cause da parte dei pazienti, si tutelano. «È vero. Questo problema è in tutto il mondo. Ma nessun Paese si sogna di imporre un divieto attraverso un decreto. Va bene dettare delle linee guida ma teniamo presente che non possono avere valore assoluto. Le cure di 30 anni fa sono diverse da quelle di adesso, le esigenze dei pazienti e le loro reazioni ai farmaci anche». Ma le linee guida tutelano dalle cause? «No. Lo dicono anche la Cassazione e la Corte dei Conti con diverse sentenze. Teniamo presente che un caso singolo è sempre più complicato della semplificazione di una linea guida». Cosa dovrebbe fare il governo? «Dovrebbe prima risolvere il problema della medicina difensiva e delle assicurazioni, che non vogliono più stipulare polizze ai medici». Come? «Ad esempio obbligando le strutture ospedaliere ad assicurarsi. Gli accantonamenti nei bilanci non bastano a coprire le spese per le cause. Ecco, questo sarebbe un passo verso la civiltà. Ora il medico è tra l’incudine e il martello: tra lo Stato e i cittadini che gli fanno causa». Anche i pazienti vanni educati. Come? «Penso a corsi di educazione sanitaria, già a scuola. Insegnando uno stile di vita sano si possono prevenire un sacco di malattie. E quindi di esami “inutili”».