A Milano vige il Codice Deontologico del 2006

A Milano vige il Codice Deontologico del 2006

Il 14 luglio 2014, con una delibera destinata a diventare storica, il Consiglio dell’Ordine dei Medici di Milano ha deliberato all’unanimità di rimanere al Codice del 2006 e quindi di non adottare il nuovo Codice Deontologico votato a Torino. Contestualmente, il Consiglio dell’Ordine ha deliberato all’unanimità di ricorrere al TAR contro la disposizione transitoria contenuta nel Codice che obbligherebbe tutti gli Ordini ad adottare il nuovo Codice. Si è anche riaffermato quanto già deciso, e cioè che il Milano rimane anche al vecchio Giuramento.

Le motivazioni sono molteplici e già più volte esplicitate: il Medico che il nuovo Codice profila è sostanzialmente dipendente da altre figure, politiche, istituzionali, giurisdizionali, etc etc. Perde la sua indipendenza, è asservito in maniera cieca e acritica alla Legge, è arroccato nelle sue posizioni di retrovia mentre le altre professionalità crescono in modernità e dinamicità. Viene inoltre, di fatto, calpestato il diritto all’obiezione di coscienza, poiché il Medico che per ragioni di coscienza non volesse attuare un determinato atto professionale dovrebbe comunque fornire al paziente “ogni utile informazione e chiarimento per consentire la fruizione della prestazione“: un assurdo logico prima che deontologico!

Finora, gli appelli lanciati alla Federazione per cercare di comporre in maniera ragionevole la vicenda non hanno avuto seguito.

Anche gli Ordini di Bologna e Potenza hanno attuato lo stesso comportamento e faranno, presumibilmente, gli stessi passi.