Ordinanze e controinformazione

Ordinanze e controinformazione

Leggo manifestazioni di giubilo da parte dell’assessorato relative all’ordinanza del TAR che rigetta la richiesta di sospensiva relativa alle delibere di Giunta 6551 e 6164 e rimanda la discussione del merito alle relative udienze. Capisco la gioia di chi ha rischiato di veder bruscamente interrotto il proprio progetto ma dissento sulla controinformazione messa in campo, che lascia intendere che il TAR abbia confermato la legittimità delle delibere in questione. Questo è palesemente falso.

Tuttavia, ciò che mi lascia più esterrefatto è la gioia di alcune forze politiche e sindacali: credetemi, qui da gioire c’è davvero poco. Se questo progetto dovesse andare a regime tutti noi cittadini lombardi avremmo una limitazione delle prestazioni sanitarie a nostra disposizione (che nulla ha a che fare con l’appropriatezza ma che ha invece molto a che fare con la riduzione dei costi), sia in termini di quantità che di qualità. Tutti, prima o poi, ne dovremo usufruire e quando ci toccherà vorremo il massimo e non lo potremo più avere. Solo chi si potrà permettere un’assicurazione sanitaria privata se la caverà. Queste cose non le dico io, ma i bocconiani che hanno ideato la riforma, solo che le dicono nei convegni per gli iniziati e nei seminari per i tecnici.

Detto questo, è necessario fare un po’ di chiarezza. Lo SNAMI Lombardia non ha fatto la scelta di chiedere una procedura d’urgenza, proprio perché il nostro avvocato prevedeva questo esito. Lo SNAMI di una provincia lombarda e altre forze hanno invece ritenuto opportuno chiedere la sospensiva e purtroppo il TAR non ha dato loro ragione. Nell’ordinanza del Tribunale si precisa che la materia è complessa e andrà discussa nelle udienze di merito. Ovviamente la Regione Lombardia si vanta del risultato, ma lo fa a vanvera perché è tutto ancora da decidere ed il ricorso di SNAMI Lombardia non è stato neppure discusso. Questi sono i fatti. Il resto è fantasia.

Roberto Carlo Rossi